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Quanto consuma un termoconvettore

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Sapere quanto consuma un termoconvettore è difficile. Non perché non si possa conoscere. O che sia un qualcosa di segreto, ovviamente. Perché, così come per i prodotti di questo genere, è difficile dirlo con esattezza.

Dipende da tanti fattori. Molti sono legati alla sua modalità di utilizzo. Altri dal modello in sé. Però, al di là di tutto questo, è possibile comunque fare una media dei consumi. Ribadiamo che, però, è una media. Tanto si può andare troppo oltre. Tanto possono essere più bassi.

Quanto è il consumo medio di un termoconvettore

Premettendo che dipende dai casi di cui sopra e che analizzeremo anche nel prossimo paragrafo, il consumo medio di un termoconvettore oscilla tra i 1000 e i 2000 watt. La forbice, lo sappiamo, è anche molto ampia. Ma non possiamo lasciare nulla al caso.

Nel senso che abbiamo proiettato un programma estremo al ribasso e uno estremo al rialzo. Infatti, i 1000 watt rappresentano quello che in genere è la modalità Eco. Si tratta di una razionalizzazione estrema dei consumi in cui, magari, il termoconvettore non è al massimo della potenza ma che garantisce, comunque, un buon risultato in termini di clima e risaldamento.

Considerazioni totalmente opposte sono per i 2000 watt. Qui è quando si mette la potenza al massimo per far sì che, comunque, si ottenga il risultato migliore in breve tempo.

Va da sé: il consiglio è quello sempre di guardare le caratteristiche tecniche. Ogni modello fa storia a sé. Quindi, prendi questi numeri come indicatori ma non certamente come stella polare.

Se, però, trovi consumi troppo distanti da questi, allora c’è qualcosa che non va.

Da cosa dipende il consumo di un termoconvettore

Adesso è il turno di capire un altro aspetto. Va bene che c’è una media generale. Va bene anche che dipende dalle caratteristiche tecniche e dalla marca. Ma è solo questo che determina il consumo di un termoconvettore? Certo che no!

Ci sono altri fattori da tenere in considerazione. Uno tra tutti è sicuramente l’innovazione. Ormai non esiste alcuna tipologia di termoconvettore che non tenga in considerazione l’aspetto ecologico. È la prima cosa. Sia per rendere più appetibile sul mercato e sia perché, ormai, il trend è questo.

Un altro fattore è sicuramente il prezzo. Non è una regola, sia ben chiaro. Però termoconvettori un po’ più costosi, di solito, hanno anche una qualità migliore. Ci sono anche delle fregature, è normale. Ma noi parliamo per statistica e, in linea di massima, questo è un ragionamento che si può tranquillamente fare.

Anche i materiali possono fare la differenza. Non devono essere solo resistenti, ci mancherebbe! Ma anche far fare il massimo al termoconvettore. Nel senso che non devono essere di ostacolo, giusto per dirne una, al riscaldamento dell’aria.

Sai che anche la facilità d’uso può incidere, seppur in maniera indiretta? Nel senso che, con un display ad hoc, tu hai tutto sotto mano. Ciò significa che puoi tranquillamente, con un tocco, abbassare o diminuire la potenza a tuo piacimento.

Gli altri aspetti del termoconvettore

Abbiamo voluto dedicato l’ultimo paragrafo ad analizzare altri aspetti del termoconvettore. Perché, ad esempio, un termoconvettore che consuma poco può essere rumoroso. Si tratta di un prodotto le cui funzioni sono collegate tra di essi.

Quindi, significa che il consumo può essere l’aspetto principale da valutare. Principale, appunto. Non l’unico. E qui casca l’asino: va bene che ogni persona ha delle caratteristiche di preferenza ma, ad esempio, valuta anche la durata.

All’inizio potrebbe non consumare nulla ma si potrebbe deteriorare facilmente e, quindi, i consumi schizzare verso l’alto. Una ipotesi remota? Non troppo. Basta farsi un giro sul web su negozi specializzati per la casa e leggere qualche recensione per capire che il diavolo si nasconde nei dettagli.