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Termoconvettori, tipologie e come funzionano

Termoconvettori

Vuoi un sistema innovativo per riscaldare la tua stanza? Il classico termosifone non ti dà più i risultati soddisfacenti come un tempo? Ebbene, esiste un’alternativa: è il termoconvettore.

Un particolare impianto che permette all’aria calda di propagarsi nell’ambiente circostante mentre inspira l’aria fredda. In questo modo, la camera si riscalda più velocemente e, soprattutto, in maniera più ariosa e uniforme.

Esistono diversi tipi di termoconvettore, con differenti fasce di prezzo. Termoconvettori ad acqua, a gas, elettrici e a parete. Sono queste le quattro macrocategorie che puoi trovare e che puoi scegliere per non soffrire il freddo in casa.

Nel prossimo paragrafo parleremo di come funzionano i termoconvettori ad acqua.

Termoconvettori ad acqua come funzionano?

I termoconvettori ad acqua hanno un funzionamento molto efficiente e presentano un notevole vantaggio rispetto ai termosifoni. L’acqua che circola nei tubi di alimentazione – in gergo tecnico si dice ‘acqua di mandata’ – ha temperature mediamente più basse. Questo fa sì che, per riscaldarsi, occorra meno tempo. E si hanno meno consumi.

Come puoi immaginare dal termine, per questo tipo di termoconvettori l’acqua è un elemento fondamentale. Ed è proprio da uno dei famosi ‘Quattro elementi’ che dipende il riscaldamento derivante proprio dal termoconvettore.

L’acqua può essere tratta dalla caldaia, dalla pompa di calore o dall’impianto solare termico: l’importante è che la temperatura media sia in linea con le capacità del termoconvettore stesso, al fine di non incappare in delle inefficienze.

In via generale, comunque, sono tre gli step che compiono i termoconvettori ad acqua: prima provvedono ad aspirare tutta l’aria fredda – o, quantomeno, di temperatura inferiore a quella impostata con il termoconvettore -, all’interno l’aria viene riscaldata per poi riemetterla attraverso la ventilazione. È un processo, senza alcuna interruzione: a meno che non si decida di spegnere l’impianto.

I prezzi dei termoconvettori ad acqua hanno una forbice molto ampia: da poco meno di 200€ a 500€. Dipende molto dalla tecnologia usata, dal materiale con cui vengono realizzati e dalla potenza che riescono a sprigionare.

Termoconvettori come funzionano

Al di là degli aspetti specifici, come abbiamo visto per quelli ad acqua, in generale come funzionano i termoconvettori?

Utilizzano, come abbiamo visto all’inizio, un sistema di convenzione, per cui c’è sempre un grande circolazione di aria che permette di ottenere un riscaldamento uniforme.

Per conoscere, però, nel dettaglio come funzionano i termoconvettori, è necessario spendere qualche parola in più sulle varie tipologie, a parte quelli ad acqua che abbiamo approfondito nel paragrafo precedente.

I termoconvettori a gas funzionano mediate l’utilizzo di un bruciatore a metano, a cui, però, va aggiunto anche un allaccio del gas e una presa esterna che serve per lo scarico dei fumi. Ideale per ambienti non troppo grandi, in particolare nelle zone di montagna. Questo perché, anche se dovesse fare molto freddo, non utilizzando liquidi hanno un rischio di congelamento pari a zero. L’inconveniente è che consumano leggermente di più.

I termoconvettori elettrici, invece, riscaldano l’aria attraverso delle ‘resistenze’. Essendo, appunto, elettrici hanno consumi molto bassi e, inoltre, sono particolarmente indicati per ambienti grandi. Facili da installare e pratici nel loro utilizzo.

Semplici, funzionali e installabili ovunque. Sono i termoconvettori a parete, che non richiedono molto tempo per l’installazione e hanno la comodità di non essere vincolati alle sue dimensioni. Proprio per questo, infatti, ci sono i termoconvettori di ultima generazione, definiti ‘ad arredo’: si tratta di impianti a parete che, però, non si limitano al semplice compito di riscaldare l’ambiente  ma anche di abbellire la stanza con un design originale e particolare. Non hanno, quindi, quell’aspetto ingombrante quasi come se fossero un male necessario da avere in casa per non soffrire il freddo invernale. Della serie, anche l’occhio vuole la sua parte.