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Climatizzatore: guida alla scelta

climatizzatore: guida alla scelta

L’uso del climatizzatore è diventato una vera e propria necessità. Nel periodo estivo, c’è bisogno di un aiuto tecnologico per rendere più vivibile la propria casa, non basta aprire finestre e balconi per rinfrescare le stanze (e spesso non serve a nulla). Diversamente da ciò si pensa, scegliere un climatizzatore non è una cosa così scontata e banale.

Esistono varie tipologie di climatizzatori che variano in base alla struttura, al tipo di impianto, alla tecnologia utilizzata e alla potenza. Se volete rinfrescare la casa in modo uniforme, avrete bisogno di un climatizzatore fisso, ma se il vostro intento è non soffrire il caldo in uno specifico punto dell’abitazione, allora dovrete dotarvi di un climatizzatore portatile.

Sapevate inoltre dell’esistenza di varianti che sfruttano l’acqua per rinfrescare gli ambienti? Andiamo a vedere come scegliere consapevolmente un buon apparecchio che soddisfi ogni esigenza.

Climatizzatore: fisso o portatile?

Partiamo da un presupposto: il consumo energetico non è uguale per ogni tipo di climatizzatore. I portatili sono solitamente più propensi agli sprechi di energia, ma se usati in modo intelligente danno una sensazione di benessere senza il bisogno dell’installazione di un impianto.

I climatizzatori fissi sono quelli più comunemente usati, ma hanno bisogno dell’intervento di personale specializzato per essere installati. Ci sono, dunque, dei costi aggiuntivi da dover affrontare, ma una volta espletati i lavori, la casa risulterà più fresca uniformemente. Esistono due tipi di climatizzatori fissi: con lo split e i monoblocco.

Nel primo caso, l’apparecchio è formato da più unità interne che devono essere collegate a impianti esterni. Nel secondo caso, invece, c’è un’unica unità che va installata su parete. La seconda scelta è senza dubbio la più semplice da adottare, visto che non tutti possono installare sistemi di collegamento all’esterno della propria abitazione.

Se il vostro scopo è affrontare la calura in una stanza specifica, allora la soluzione ottimale è il climatizzatore portatile. Quanti sono costretti a dover lavorare nel proprio ufficio anche con più di trenta gradi? Che dire poi della cucina? Mettersi ai fornelli a luglio non è il massimo della vita. Questo va a inficiare sulla propria soglia di attenzione e sulle energie fisiche. Per evitare problemi di questo tipo, i climatizzatori portatili sono una scelta da fare senza pensarci due volte.

Il portatile non ha bisogno di un impianto per funzionare, quindi, può essere utilizzato fin da subito. Anche i climatizzatori portatili si divisono in split e monoblocco, ma sono comunque più comodi di quelli fissi. Il portatile monoblocco fa più rumore perché ha al suo interno il condensatore. Lo split, invece, è sì portatile, ma ha bisogno di un tubo flessibile da attaccare a un’unità esterna.

Climatizzatori idronici

Abbiamo accennato prima a dei climatizzatori che sfruttano l’acqua per compiere il loro dovere. Si chiamano climatizzatori idronici e rappresentano una delle tecnologie più all’avanguardia e pulite oggi in circolazione.

Un climatizzatore idronico è formato da un sistema di ventilazione, al cui interno viene immagazzinata acqua refrigerata che dona una sensazione di fresco alla casa. Non sono utili solo in estate, perché possono essere collegati anche alla caldaia per fornire aria calda durante i mesi più rigidi.

Come scegliere un climatizzatore in base alla potenza

Per refrigerare una casa basta prendere un climatizzatore senza prendere in esame alcun tipo di parametro? Assolutamente no. I climatizzatori consumano energia e più grande è la casa più potenza è necessaria per raffreddarla in modo uniforme.

L’unità di misura che viene ormai comunemente utilizzata per calcolare la potenza di un climatizzatore è il BTU (British Thermal Unit). In base alle dimensioni dello spazio da rinfrescare, il climatizzatore dovrà spingersi oltre con i BTU consumati. In linea di massima possiamo descrivere i consumi in questo modo:

Un appartamento di venti metri quadrati avrà bisogno di almeno 7000 btu, che diventano 9000 se la casa arriva a 30 metri quadrati. In un’abitazione di 40 metri quadrati avremo bisogno di un consumo di 12000 btu e di 15000 in case da 50 metri quadrati in su.

Non è tutto. Il consumo in btu di un climatizzatore non è il riflesso solo delle dimensioni dell’abitazione, ma anche di altri fattori: superficie dei soffitti, eventuale isolamento termico, quantità di elettrodomestici in casa, numero di persone. Insomma, prima di far installare un climatizzatore bisogna prendere in esame vari parametri.

Cos’è la tecnologia inverter

È doveroso parlare dei climatizzatori che utilizzano la tecnologia inverter. Possiamo parlare per giorni dei climatizzatori, ma la verità è una sola: bisogna trovare sempre e comunque un modo per risparmiare, altrimenti a fine mese davvero non ci si arriva. Per non rischiare di dover pagare bollette salatissime nel bel mezzo dell’afa di agosto, ci vengono in soccorso i climatizzatori inverter.

Un climatizzatore normale è anche definito on/off, perché non fa altro che erogare energia attingendo dalla rete elettrica. Un volta acceso, potremo decidere solo la temperatura desiderata, ma l’apparecchio lavorerà senza “preoccuparsi” di altri parametri e i consumi non potranno essere ammortizzati.

Ricordate quando abbiamo parlato di domotica, cioè della casa intelligente? Ebbene, i climatizzatori inverter sono notevolmente più intelligenti e consentono di risparmiare sui consumi elettrici. Come? La tecnologia inverter non eroga energia allo stesso modo in qualsiasi situazione, ma lo fa con variazioni che vengono decretate dalla temperatura già presente nella casa, dalle fasce orarie e da altri parametri che abbassano notevolmente i consumi.

In soldoni, utilizzando un climatizzatore on-off da 9000 Btu, con un assorbimento orario di 0,8 KWh, per 6 ore al giorno e per 30 giorni all’anno, la spesa sarà circa di 35 euro. Con un inverter questa cifra si dimezza.